Italian language review of XX ( http://www.teatrosatanico.it/it/discografia.html?d=xx.html ) here:
http://www.xtm.it/DettaglioMusicAffairs.aspx?ID=14986#sthash.td5MHCyz.dpbs
Teatro Satanico XX
2013 Nedac
di Mauro Abbate
Teatro Satanico è un nome che potrebbe non dire molto alla gran parte degli ascoltatori di musica italiani, anche tra coloro che seguono la scena underground. Potrebbe anzi sviare completamente qualunque persona decida di approcciarsi alla conoscenza di questo progetto. Eppure si tratta di un duo nato addirittura nell'ormai non vicino 1993 su iniziativa di Devis “deviLs” Granziera, con alle spalle una lunga carriera costellata di pubblicazioni e discreti successi.
Dotati di una vocazione incontrollabilmente sperimentale, i TS (ora un trio, completato da Roberto “Kalamun” Pasini e Mauro Martinuz) si sono dedicati alla musica elettronica in sfaccettature molto diverse, passando dal synth-punk dei primi anni (del quale alcune tracce sono rilevabili anche nell'ultimo lavoro) a composizioni più vicine ad un certo tipo di pop, definito in fase di presentazione come essenzialmente post-moderno, e post-industrial in alcune sfumature.
Lavoro molto breve e di grande intensità, “XX” prova a tradurre in musica il contrasto che vede il Teatro Satanico in lotta - intellettualmente - con l'odierna società dogmatica e stereotipizzata, costituita da individui sempre più portati alla perdita di ogni spirito critico. C'è un senso di inadeguatezza che pervade l'intero album, acuito in alcuni punti fino a divenire sconforto, in altri invece più tenue, e volto ad uno moto di ribellione emotiva. Emblemi di queste due sensazioni contrapposte sono la prima traccia Mondo Cane (à Yves Klein) (è più che ipotizzabile un collegamento tra la copertina dell'album e i lavori monocromi dell'artista transalpino), il cui tappeto musicale accompagna un testo in francese che esprime un disagio interiore che porta ad un bisogno di protezione e liberazione in un mondo la cui ipocrisia sfocia in una mera stupidità, e l'ultima traccia L'Occidente, il cui maggiore vigore ritmico risulta, tuttavia, niente più che un'altra forma dello spleen protagonista del disco.
In posizione intermedia tra queste due brani troviamo Il Teatro Della Memoria (dominato da sintetizzatori tetri ed angoscianti), La Farmacia dell'Angelo (brano dissimile rispetto alle altre tracce, più efficace, seppur pesante e cadenzato allo stesso modo) e The Owl (dall'incedere leggermente troppo anonimo).
Si chiude così la versione in disco di quest'ultima fatica del Teatro Satanico, laddove la versione in vinile offre la possibilità di ascoltare sul lato b due pezzi del repertorio storico del gruppo (Comandante Bruno e Confesso Tutto!).
Non vi è altro da aggiungere. “XX” è un lavoro che vive di sensazioni. Potrà essere apprezzato, specialmente dai fan di vecchia data e dagli amanti della musica elettronica alternativa. E in fin dei conti dal momento che la monotonia e l'eccessiva gravosità dell'ascolto vengono temprate dalla durata contenuta, che aiuta a rimanere concentrati e a scoprire i dettagli sonori e atmosferici più sofisticati, potrà risultare interessante anche per coloro i quali, pur non vantando grande cultura su tali generi, vorranno cimentarsi in un'esperienza non usuale.
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German language review of XX here:
http://kulturterrorismus.de/rezensionen/teatro-satanico-xx.html
TEATRO SATANICO – XX
By RaF
– 5. Januar 2014Posted in: Neuvorstellungen Januar 2014, Rezensionen, Schallplatten, Special EBM | Electropunk
Seit 1993 publiziert der Italiener DEVIS “DEVILS” GRAZIERA unter dem Pseudonym TEATRO SATANICO unzählige Veröffentlichungen, dessen Sounds von Post Modernem Pop bis hin zu old-schooligem Industrial reichen. Auch Electro-Punk zählt zu den Genres, die der Südländer zum Besten gibt, das sein aktuelles Album “XX” belegt, wo er fünf neue Tondokumente (A-Seite) und 2 alte “Schinken” (B-Seite) aus 1993 offenbart, welche allesamt den typischen Geist von TEATRO SATANICO transportieren – facettenreicher Post Industrial!
“XX” veröffentlicht der italienische Verlag NEDAC EDITIONS, der das aktuelle TEATRO SATANICO Album als limitierte Schallplatte (12inch, blaues Vinyl, 300 Kopien) inklusive MP3′s herausgibt, die vorrangig über den Shop des Protagonisten Bezug findet.
Gleich sämtlichen TEATRO SATANICO Werken widmet sich “XX” ebenfalls den abstrusen Gedankenspielen von DEVIS “DEVILS” GRAZIERA, welche in Richtung des „Gehörnten“ gehen und vor allem strikte Ablehner(-innen) von Kirche & Co ansprechen.
Melodiöser Electro-Punk mit hohem Ohrwurmfaktor (inklusive ein paar eingestreuter Schnörkeln), umschreibt den Gesamtsound von TEATRO SATANICO‘s “XX” exzellent, der sich direkt beim Erstkontakt in die Gehirnwindungen “einbrennt” – Wahnsinn! Neben den äußerst eingängigen Tonspuren sorgt der charismatische Gesang von DEVIS “DEVILS” GRAZIERA für weitere Verzückung. PS: Wer auf die “Gold in Blei” 7inch (TREUE UM TREUE, 2011) von TEATRO SATANICO abfährt, dürfte “XX” in Gänze lieben!
Fazit:
“XX” – ein MUSS für alle eingefleischten TEATRO SATANICO Anhänger(-innen), welche besonders auf seinen melodiösen/ poppigen Electro-Punk abgehen – meine absolute Empfehlung! PS: Würde derartige Tonkunst noch in Clubs gespielt, wären 1- 2 Tracks defacto Tanzflächenfüller!
TEATRO SATANICO – XX
Tracklisting: A-Seite: 01. Monde Cane 02. Il Teatro Della Memoria 03. La Farmacia Dell’Angelo 04. The OWL 05. L’Occidente B-Seite: 01. Commandante Bruno 02. Confesso Tutto!
VÖ: 2013 Label: NEDAC EDITIONS
Genre: Electro-Punk, Pop Format: 12inch + Digital
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Italian language review of "THE CROSS" ( http://www.teatrosatanico.it/it/negozio/side-projects/khem---the-cross.html ) by KHEM (project by ZOS KHEM featuring Devis deviLs Granziera of Teatro Satanico) here:
http://www.ondarock.it/recensioni/2013_khem_thecross.htm
Khem
The Cross
2013 (Old Europa Cafe) | electro industrial
di Davide Tucci
Che la siderurgia produca danni inqualificabili all'ambiente e alla salute umana è un fatto inconfutabile. Le esalazioni dolciastre delle gigantesche canne fumarie, inarrivabili narici di un angelo infernale, si condensano dando vita a nefaste visioni che si traducono in suoni urticanti. Oggi, come quarant'anni fa, in quella decadente fonderia di talenti pravi che è Taranto, come allora accadeva a Sheffield, il circo dei mostri industriali si popola di nuove creature. Khem, oltre a essere l'antico termine egizio con cui si indicava il colore nero, è anche la “prole degenere, nata dall'esigenza espressiva e sperimentale” di Cosimo "Zos" Mungheri.
Se il suo esordio “Come Forth”, rilasciato nel 2011 dall'elvetica Show Me Your Wounds, guidava l'ascoltatore negli anfratti più bui di una trance spirituale destabilizzante, il secondogenito “The Cross”, pubblicato dalla storica Old Europa Cafe e inaugurato dai bordoni sciamanici di “Babalon The Harlot”, lo avvicina invece ad avanguardie sonore frastagliate, che si incastrano naturalmente con l'estetica cyber-synth-punk del compianto Gianluca Lerici, alias Prof. Bad Trip, celebrato nella traccia omonima. Il tocco elettroccultista di Devis Granziera, demiurgo del Teatro Satanico nonché autore delle musiche e produttore di “The Cross”, addensa i fumi ipnotici di “Fourth Way” e gli incensi Tibet-ani della title track. Le incursioni vocali di Divine Negation (aka Terreni K), altra cometa nera della scena dark-ambient tarantina, declamano il canto rovinoso di “Psalm”, brano erede di “Cold Cell” degli eterni Coil.
Le invettive anti-capitaliste del Sozialistisches Patienten Kollectiv, estrapolate dal volume “Fare della salute un'arma”, si fanno strada a suon di beat convulsi e violenti in “Pazienti Socialisti Khem”, mentre “Fatto di Cronaca” è il “ricordo represso” della ventennale “Confesso Tutto!” del Teatro di Devis. L'impietoso dileggio degli status sociali che tratteggiano la nostra contemporaneità, passati in rassegna da “Peggio”, apre le porte ad “Aiwaz”, traccia che sembra estratta da “Kosmoloko”, compilation di culto della ditta Arafna. A chiudere il cerchio magico è “4'33''”, tributo silente al controverso manifesto dello sperimentalismo sonoro di John Cage.
Oltre alle indiscutibili influenze di Granziera e all'amichevole collaborazione di Divine Negation, “The Cross” vanta anche il prezioso intervento compositivo di Roberto "Milusic" Migliussi.
L'esperienza Khem continua a generare frutti marcescenti. E questo è un buon segno.
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Italian language review of "THE CROSS" ( http://www.teatrosatanico.it/it/negozio/side-projects/khem---the-cross.html ) by KHEM (project by ZOS KHEM featuring Devis deviLs Granziera of Teatro Satanico) here:
http://www.versacrum.com/vs/2014/01/khem-the-cross.html
Khem: The Cross
(CD - Old Europa Cafe, 2013)
di Caesar, 9 gennaio 2014
La storica e meritoria label Old Europa Cafe pubblica il secondo album dei Khem intitolato The Cross, progetto electro industrial di Taranto di Cosimo Zos Mungheri, personaggio molto vicino a tematiche e sonorità oscure a autore del concept e delle parole. “The Cross” esce in un’edizione limitata di 111 copie e si avvale delle musiche e della produzione di Devis Granziera del Teatro Satanico e della collaborazione di Roberto Migliussi – esperto di esoterismo – e Divine Negation. La musica e l’estetica dei Khem sono influenzate dalla cultura industrial, dall’occultismo e dal linguaggio delle avanguardie storiche. Vengono citati artisti come il compianto Gianluca Lerici alia Prof Bad Trip che viene omaggiato appunto in “Prof. Bad T.R.(est)I.(n)P.(eace)”, una traccia di ritualismo sciamanico e il grande John Cage. Si sentono i richiami a mostri sacri dell’industrial esoterico dei primissimi Current93 – nell’iniziale “Babalon The Harlot” - e in particolare dei Coil – gruppo fondamentale quando si parla di musica di avanguardia e sperimentazione – nella lenta e inquietante “Psalm”. “Syrens Of Taras” si caratterizza invece per un cupo electro industrial mentre “Pazineti Socialist Khem” è una durissima denuncia contro il sistema capitalistico che cita un testo del volume “Fare della salute un’arma” del Sozialistisches Patienten Kollectiv”. “Fatto di cronaca” è introdotta da cupi clangori industrial per poi proseguire in modo deflagrante e ossessivo. Il testo di “Peggio” mette a nudo e si scaglia impietosamente contro il conformismo, gli stereotipi e le ipocrisie della società rivendicando il diritto a alla propria diversità. “Aiwaz” è un’altra traccia di oscuro ritualismo sciamanico. La chiusura è affidata alla cover di “4’33”” di John Cage. Si tratta della sua composizione più nota e controversa in cui l’artista sperimentale americano aveva dato istruzione ai musicisti di non suonare nessuno strumento. Questo The Cross dei Khem è un bel dischetto che dimostra la vitalità del sottobosco underground italiano e che mi sento di consigliare agli amanti dell’industrial e a chi è interessato a tematiche occulte. L’album è disponibile anche su Bandcamp (http://khem.bandcamp.com/album/the-cross).
Web: https://www.facebook.com/khem.muzak.
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Italian language review of the live performance done by KHEM (project by ZOS KHEM featuring Devis deviLs Granziera of Teatro Satanico) in Rome, at Destination Morgue VII festival here:
http://www.rosaselvaggia.com/DESTINATION_MORGUE_2014.htm
DESTINATION MORGUE VII
A cura di: Butcher’s House Prod. - Stahlwerk Radio
Roma, 3 e 4 genanio 2014 @Closer Club
Testo e foto by Oflorenz
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KHEM
Il progetto di Cosimo ZOS Mungheri fa il suo esordio live proprio in occasione dell’importante vetrina del DM, supportato dalla presenza del grande Devis G. di Teatro Satanico, co-autore peraltro dell’ultimo disco “The Cross”. Avevamo apprezzato l’esordio “Come Forth” di Khem per la label elvetica Show me your wounds, e se le coordinate di allora spaziavano con maestria nell’universo rituale di marca Coil, questa sera si nota decisamente l’influenza di Devis, sin dall’iniziale e ritmata “Daddy Kool”. Accompagnato all’elettronica da Mr. Teatro Satanico, Cosimo è libero di dedicarsi interamente al cantato e si rivela un ottimo animale da palco, ballando ed interpretando in maniera coinvolgente i nuovi mantra elettronici tratti in gran parte dal recente lavoro “The Cross”, licenziato da Old Europa Cafe e freschissimo di stampa. Con alcuni frangenti che nello stile del cantato mi rammentano addirittura i CSI di Lindo Ferretti, dopo questa esibizione siamo più che mai ansiosi di ascoltare i nuovi brani del duo ZOS-Devis su disco!
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Italian language review of the live performance done by KHEM (project by ZOS KHEM featuring Devis deviLs Granziera of Teatro Satanico) in Rome, at Destination Morgue VII festival here:
http://www.thenewnoise.it/destination-morgue-3-412014
Destination Morgue, 3-4/1/2014
di Tommaso Gorelli
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Il prosieguo è affidato a Khem ossia Cosimo Mungheri, accompagnato da Devis Granziera (anche loro sono entrambi reduci dell’ Acquology), che dopo aver partecipato nell’ultimo lavoro del musicista tarantino (The Cross, per Old Europa Cafè), torna a dargli man forte in sede live dietro a sampler e quant’altro, comportandosi in maniera non tanto diversa dal recente XX. L’esibizione rispolvera un’industrial music in qualche modo vicina alle pillole synth pop dell’ultimo lavoro dei Teatro Satanico, anche se certe vicinanze spirituali, tenute comunque a distanza di sicurezza, sono più con qualche Psychic TV. In effetti la cover iniziale di “Daddy Cool”, con una K crowleyana al posto della C, ricorda tutto il gusto per la dissacrazione tipico del TOPY e dei suoi fondatori, ma queste sono altre storie. Cosimo, infatti, ci mette del suo nel far vibrare le corde vocali, plasmando un canto a metà tra lo sciamanico (“Aiwaz”, “Syrens Of Taras”) e il metropolitano (“Fatto Di Cronaca”), a metà tra “agit”-pop e il decantato idiosincratico (“Pazienti Socialisti Khem”). Gira e rigira siamo sempre lì: “industrial music for industrial people”
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via ZOS KHEM youtube channel you can listen here "DADDY KOOL" a track by KHEM taken from Destination Morgue VII ( http://www.discogs.com/Various-Destination-Morgue-VII/release/5293401 ) two-discs compilation :
http://www.youtube.com/watch?v=BZBNpn-Et9g
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German language review of Autolyse ( http://www.teatrosatanico.it/it/discografia.html?d=autolyse.html ) , cd compilation featuring Teatro Satanico here:
http://kulturterrorismus.de/rezensionen/va-autolyse.html
V/A – AUTOLYSE
by RaF
– 29. November 2013
VA-Autolyse2012Was bringt Menschen dazu, sich das Leben zu nehmen? – eine Frage, die die Kompilation “V/A – AUTOLYSE” aus dem Hause SHOW ME YOUR WOUNDS PRODUCTION nicht zweifelsfrei beantwortet, auch wenn sich die moderne Welt noch so kalt anfühlt!
Für “V/A – AUTOLYSE” versammelte der Schweizer Verlag SHOW ME YOUR WOUNDS PRODUCTION die zum Teil weltbekannten Protagonisten (chronologische Reihenfolge) URNA, DJINN, ICYDAWN, MAURIZIO BIANCHI, TEATRO SATANICO, SSHE RETINA STIMULANTS, TWILIGHT ANGELHOOD, KHEM, L:CH:M, SIGILLIUM S, DEAD BODY LOVE, INCISSORS & FEHU, welche gemeinsam einen post-industriellen Leckerbissen abliefern, der aufgrund seiner sehr diversen Beiträge nach totaler Aufmerksamkeit verlangt, ansonsten verfehlen die mörderischen Stimmungen ihr Ziel, das bei labilen Personen der… ist!
Oft braucht es eine letzte Winzigkeit, damit jemand seinem Leben ein Ende setzt. Dazu zählen gewiss Stimmungen, wovon “V/A – AUTOLYSE” eine Menge beherbergt, die allesamt ausreichen, um einem wankenden Menschlein den letzten Stoß in Richtung Abgrund zu geben – ein spannender bis gefährlicher Kontext den die 13 meist italienischen Interpreten aus der Sichtweise emotionslose/ kalte Welt/ Gesellschaft angehen, die so manches Leben auf dem Gewissen hat.
Fast sämtliche (bis auf eine Ausnahme) Tondokumente auf “V/A – AUTOLYSE” mögen gefallen, hingegen herausstechen ‘Endura‘ (URNA), ‘Autolyse‘ (TEATRO SATANICO) & ‘Organoleptic Improvement Of Complex And Spontaneous Ageing‘ (SIGILLIUM S), deren einvernehmende Atmosphären das Gefühl von Todessehnsucht (in meinen Ohren) am Besten vermitteln. Wessen Herz für post-industrielle Sounds im Allgemeinen schlägt, erlebt in “V/A – AUTOLYSE” eine kurzweilige Zusammenstellung, welche auch nach unzähligen Hördurchläufen aufgrund ihrer Klasse noch mitnimmt!
Fazit:
Selbstmord, ein oft heruntergespieltes Thema in unser angeblich so aufgeklärten Welt, das der Sampler “V/A – AUTOLYSE” beachtlich vor Augen führt – meine absolute Empfehlung! PS: Labile Personen nehmen von “V/A – AUTOLYSE” bitte Abstand – DANKE!